Di ritenzione idrica se ne parla tanto, da sempre, come uno tra i nemici che ci camminano a fianco lasciando il segno visibile della propria presenza ingombrante. Ma che cos’è, nello specifico? Per capirci bene, è la conseguenza diretta di uno squilibrio tra il sistema venoso e quello linfatico. A sua volta, questo fenomeno comporta l’accumulo di liquidi negli spazi intercellulari. Il suddetto ristagno, dato dall’alterazione dei due sistemi coinvolti, non si limita ad operare dall’interno; infatti, chi ne soffre starà già annuendo dall’altro capo dello schermo, è visibile anche da fuori, provocando una sensazione di gonfiore che prende in ostaggio la parte inferiore del corpo, dai glutei fino alle caviglie. In buona sostanza, un effetto che definirlo antipatico è una carezza di cortesia.
Parlando di cause, nel tentativo di risalire all’origine del problema, possono essere le più disparate: dagli scompensi ormonali all’effetto indotto da alcuni farmaci, fino alla cattiva circolazione sanguigna. Sui comportamenti, invece, viene da puntare il dito sulle cattive abitudini alimentari che includono il consumo di pietanze ricche di sodio, quindi di sale, che è l’alleato perfetto per la ritenzione idrica. Si aggiunge al team uno stile di vita particolare, che impone magari al soggetto di stare troppo seduto o in piedi per un lungo lasso di tempo, e il vizio del fumo e dell’alcol.
Ma, come in tutte le cose, anche la ritenzione idrica può avere vita difficile se contrastata in maniera mirata. Coerentemente a quanto abbiamo appena detto, intanto si dovrebbe iniziare a correggere tutte quelle attività sopracitate che la aiutano a proliferare senza grosse difficoltà. Un bel pollice in alto al miglioramento delle abitudini sul fronte alimentare, prediligendo frutta e verdura e sostituendo il sale nei cibi con le spezie per insaporirlo. Inutile dire che l’idratazione è fondamentale, consigliabile assumendo acqua oligominerale, con un residuo fisso tra i 50 e i 100 mg/l, oppure minimamente mineralizzata, con un residuo fisso invece inferiore ai 50 mg/l. Anche la natura stessa è in grado di aiutarci attraverso l’utilizzo di estratti vegetali. Questi, se assunti in quantità adeguatamente corrette come da prescrizione, riescono a favorire sia il drenaggio dei liquidi in eccesso che a garantire un corretto microcircolo.
Tra i fitoestratti contenenti principi attivi utili alla causa, si annoverano:
La bromelina, che si trova nel gambo secco dell’ananas, si distingue per la sua rinomata azione drenante e per la capacità di agevolare lo smaltimento dei liquidi in eccesso;
La betulla, che combatte la ritenzione idrica attraverso la diuresi, aiuta il soggetto a liberarsi più facilmente dagli accumuli di acqua e liquidi;
La pilosella, anch’essa dotata di un’ottima funzione drenante, elimina le scorie presenti nell’organismo sfruttando anche la presenza dei flavonoidi che forniscono un aiuto concreto al lavoro di depurazione a carico del fegato;
L’arancio amaro, che oltre a sopprimere la ritenzione idrica, stimola il metabolismo lipidico facilitando il mantenimento del peso corporeo.
Ricorda bene che si può parlare di efficacia esclusivamente se e quando viene rispettato il dosaggio suggerito nelle sedi opportune. Il livello di assunzione suggerito è sempre lo specchio di una ricerca scientifica che va rispettata in ogni caso. Se hai bisogno di direttive e ulteriori suggerimenti per vanificare l’effetto mongolfiera da ritenzione idrica, ti aspetto per una consulenza!
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