Quando si parla di fame, si pensa erroneamente che ne esista solo una, generica e istintiva, uguale per tutti. Perciò, ti capiterà spesso di provare a combatterla senza riuscire ad ottenere dei grandissimi risultati. Questo accade perché non avrai individuato la tipologia di fame che ti affligge in quel momento specifico; di conseguenza, userai una strategia sbagliata per combatterla. Al contrario, conoscere e riconoscere che esistano invece diversi tipi di fame, è il primo step fondamentale per contrastarle.
Partiamo intanto con il ribadire un concetto: mangiare si configura come attività essenziale e primaria. Il “però” subentra nel momento in cui diventa uno strumento per gestire situazioni esterne, comprese le ansie e le complicazioni che la vita ci mette davanti, sconti esclusi. A quel punto, sarà quindi inevitabile che l’atto stesso del mangiare venga influenzato da istinti diversi e da tipi di fame altrettanto diversificati.
Ciascuno di noi, a seconda di com’è cresciuto e delle abitudini seguite negli anni, tende ad esercitare un comportamento che non può estraniarsi del tutto da queste dinamiche. Per fare in modo che gli atteggiamenti più sbagliati non prendano il sopravvento, esiste solo un modo: acquisire consapevolezza. Una volta ottenuta quella, si potrà prendere il controllo di tutto, imparando a mangiare in modo sano e lontani dai sensi di colpa.
Andiamo allora a capire quali sono i 9 tipi di fame e le strategie per poterli riconoscere e gestire nella maniera più adeguata possibile.
LA FAME DEGLI OCCHI
La fame degli occhi non ha bisogno di molte presentazioni, è quella che esercita un controllo quasi inconsapevole sulle tue azioni. Chi si occupa di pubblicità, la forza lavoro che opera dietro i grandi marchi, punta gran parte delle sue azioni proprio su quella. Ti basterà pensare agli spot televisivi atti a sponsorizzare un qualche prodotto alimentare, ai post sui social dei ristoranti per attirare nuova clientela e alle foto sulle riviste di cucina. Le guardi e ti viene l’acquolina in bocca, ci sta.
Il primo senso che deve essere conquistato, anche quando si parla di cibo, è appunto la vista. È stato dimostrato che le persone decideranno la quantità di pietanze che trangugeranno anche in base alla qualità della risposta visiva rispetto a quello specifico piatto.
Nonostante tutto, è possibile resistere al potere attrattivo dei cibi più irresistibili, creando delle situazioni in cui poter soddisfare gli occhi. Per esempio, se devi perdere peso e stai seguendo una dieta guidata, mangerai quindi un quantitativo minore di cibo. A quel punto, ti basterà usare dei piatti più piccoli per contenerlo, così che, guardandoli, tu possa avere la percezione che siano pieni. Il risultato? Mangerai con maggiore entusiasmo. Un altro elemento sono i colori, potrai giocare su di essi rendendo “belli” gli alimenti che consumerai.
LA FAME DEL TATTO
Quando si parla di tatto non si fa riferimento soltanto alle mani, ma si includono altre parti del corpo, come la lingua e ancor prima la bocca, attraverso cui passa il cibo. È proprio quello il primo contatto che porta la persona ad entrare in sintonia con ciò che decide di mangiare: la fragranza del pane appena sfornato, la consistenza di un cornetto, la morbidezza di un sufflè.
Il tatto, tra i sensi che abbiamo nel nostro arsenale, è tra i più importanti nonostante si tenda un po’ a demonizzarlo, con i tempi che corrono e reduci da una pandemia.
In realtà, invece, è molto importante, anche nel cibo. Facci caso, molte creme e prodotti per la pelle hanno chiari riferimenti agli alimenti: cocco, menta, cioccolato, latte e frutti vari.
Potrai soddisfare la fame del tatto, proprio attraverso i massaggi sulla pelle.
LA FAME DELLE ORECCHIE
La fame delle orecchie non è da meno, rispetto alle altre. Anche in questo caso, l’esempio più lampante sono le pubblicità televisive improntate sui cibi più disparati, come il “crock” delle patatine quando si sgranocchiano, il suono tipico delle bibite gassate quando viene aperta la lattina o vengono versate o il morso che un attore dà ad un pezzo di cioccolato. Se ti concentri un attimo, puoi sentirli.
Insomma, è oggettivamente impossibile considerarsi immuni dal coinvolgimento di simili scenari e le vendite che vanno a buon fine ne sono un esempio conclamato.
Per placare la fame delle orecchie, come accade un po’ per quella del tatto, è bene provare a farla virare su altro. Ad esempio, concentrandosi sui alcuni suoni che si considerano magari piacevoli e rilassanti da ascoltare. Facendolo ad occhi chiusi, con cura e dedizione, si medita isolandosi dal resto. In questo modo, il tuo umore ne risentirà sicuramente in meglio.
LA FAME DEL NASO
La fame del naso ha un altro potere infallibile sull’inconscio e sui ricordi; sicuramente ricorderai l’odore della torta della nonna appena sfornata. Quante volte, poi, ti capiterà di venire rapito dal profumo invitante di una frittura di pesce mentre passi casualmente vicino ad un ristorante. I commercianti lo sanno, mica fessi, in linea generale giocano tanto su questo aspetto.
Poi, facci caso: quando sei raffreddato, e hai il naso tappato, il cibo perde il suo sapore. Smarrito l’olfatto, anche il tuo piatto preferito perde il gusto che tanto ti fa impazzire. Senza il suo aiuto, di conseguenza, le pietanze diventano solo un modo per nutrirsi in maniera meccanica.
Per prendere consapevolezza della fame del naso, tra gli esercizi a cui sottoporsi figura quello – che per alcuni potrebbe essere un tantino “spirituale” – di sfruttare alcuni odori, come quello della cannella o della vaniglia, per nutrirsi tramite la loro essenza. Scegli un incenso che preferisci, anche alle erbe aromatiche, e trasformala in un’esperienza in grado di saziarti. Un’alternativa è avere con se un profumo a scelta, tra quelli che si prediligono: spruzzarselo addosso, in un momento in cui si percepisce un senso di fame piuttosto forte, potrebbe essere un diversivo altrettanto valido.
Questi sono solo i primi 4, per analizzare gli altri 5 tipi di fame rimanenti, non perdere l’articolo di lunedì prossimo!
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