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Immagine del redattoreDott. Mario Sicilia

Le etichette delle uova: come imparare a leggerle

Le uova sono un ingrediente immancabile nel carrello degli italiani; che siano il piatto principale o mescolate in altre pietanze, inserite all’interno di un percorso nutrizionale sano e ben strutturato sulle proprie esigenze, si rivelano essenziali.


Infatti, ricche di nutrienti preziosi, a cominciare dalle proteine che compongono l’albume, a seguire le vitamine (prima fra tutte la biotina), gran parte contenute nel tuorlo (per natura molto più grasso dell’albume), i Sali minerali e gli antiossidanti come la luteina e la zeaxantina, che rivestono un ruolo importante nella salute dell’occhio.


Avere le idee chiare sulla loro provenienza, però, è sempre necessario. Dal 2004, così, è stato avallato l’obbligo di mostrare tutte le informazioni indispensabili sui gusci delle uova, all’interno delle confezioni. Si tratta perlopiù di codici che non sono di immediata comprensione.


Proviamo a fare insieme il punto della situazione, per una lettura chiara e priva di dubbi.

La prima cifra del codice indica il tipo di allevamento in cui si trovano le galline, che può essere:

0 = Allevamento Biologico. Qui le galline sono lasciate libere di razzolare, nutrendosi di foraggi e mangimi solo ed esclusivamente di agricoltura biologica. Per fare un paragone pertinente, si potrebbero paragonare alle uova raccolte nelle fattorie;


1 = Allevamento all’Aperto. In questo caso, invece, le galline si muovono in libertà per la maggior parte della giornata. In genere, possono così riporre le loro uova sia dentro che fuori;


2 = Allevamento a Terra. A differenza delle due tipologie precedenti, in questa situazione le galline sono tendenzialmente libere di muoversi ma in uno spazio chiuso. Le uova, perciò, saranno riposte nei nidi a terra o – in alternativa – sulle lettiere, dentro i capannoni adibiti all’allevamento;


3 = Allevamento a Batteria o in Gabbia. Ci troviamo davanti ad un allevamento intensivo che, in quanto tale, non permette alle galline di avere alcuna libertà. Di solito, in circostanze analoghe, per ciascun metro quadro di gabbia ci saranno almeno 25 galline, recluse a vita entro i limiti di quello spazio, dove appunto depositano le uova.

Sulla base di questa separazione, per i primi 3 allevamenti elencati, la raccolta delle uova avviene a mano. Nell’ultimo, invece, le uova che si trovano nelle gabbie vengono collegate a macchinari che provvederanno automaticamente al confezionamento finale.


Per quanto riguarda le lettere presenti sul codice, definiscono: lo stato e la provincia di provenienza. Poi, tra il primo e il secondo gruppo di lettere sopracitato, si trova un codice numerico che corrisponde al codice Istat dl comune in cui si trova l’allevamento. Gli ultimi numeri, alla fine, definiscono l’azienda agricola responsabile.


Esempio pratico di lettura:

0 = Allevamento biologico

IT = Italia

001 = Codice Istat del Comune in cui vengono prodotte

NA = Provincia di produzione

037 = Nome e luogo preciso dell’allevamento.


Adesso, che hai imparato ad interpretare correttamente il codice presente sui gusci delle uova, ricorda di fare sempre delle scelte consapevoli, senza dimenticare di coinvolgere questo alimento nelle rotazioni settimanali del tuo piano nutrizionale personalizzato.


Le uova sono versatili e, in quanto tali, si prestano ad essere cucinate in modi disparati. Tra questi, nel rispetto di una dieta sana ed equilibrata, si ricordano: la cottura al forno, alla coque, al tegamino o molto più semplicemente bollite. In quest’ultimo caso, ti toccherà fare attenzione al tempo necessario; dopo aver immerso l’uovo nell’acqua bollente, non vi dovrà rimanere più di 4 minuti. Non solo per ottenere la cottura giusta, ma anche per preservare la dispersione eccessiva di nutrienti a causa dell’esposizione prolungata alle alte temperature.

Anche l’uovo a frittata è consentito, purché cotto senza l’utilizzo di olio o al massimo sfruttandone una quantità irrisoria. Da usare, in ogni caso, una padella antiaderente.


La cottura che sconsiglio di prendere in considerazione è quella al microonde: se non vuoi ritrovarti a pulire il forno dai residui esplosi, evita anche solo di pensarci. Infatti, se cotto col guscio in questo modo, può scoppiare a causa della pressione. Al contrario, ripiega su una delle metodologie sopra descritte, per un risultato sicuro e semplice da ottenere.


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