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Emergenza sovrappeso e obesità: i sostituti del pasto sono efficaci per la perdita e il mantenimento del peso?




Il problema del sovrappeso e dell’obesità ha assunto ormai da tempo dimensioni globali. I numeri forniti dal Global Burden of Disease Study 2021, pubblicati su The Lancet, sono allarmanti: si stima che entro il 2050 oltre la metà della popolazione adulta mondiale – circa 3,8 miliardi di persone – sarà in condizione di sovrappeso o obesità. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, i programmi di educazione sanitaria e le linee guida ufficiali, i risultati ottenuti finora nella prevenzione e nella gestione di questa pandemia metabolica restano deludenti.


In un contesto in cui l’obesità viene ormai riconosciuta sempre più chiaramente come una condizione patologica cronica, si è assistito a un’evoluzione del paradigma terapeutico: oltre alla nutrizione equilibrata e all’attività fisica regolare, oggi si considerano approcci integrati che comprendono anche interventi farmacologici, psicologici e, nei casi più gravi, chirurgici. In questa cornice, anche i sostituti del pasto trovano uno spazio ben definito.

I sostituti del pasto sono prodotti alimentari formulati per sostituire uno o più pasti principali all'interno di una giornata, in un contesto di dieta ipocalorica controllata. Sono regolamentati da normative europee, che ne stabiliscono composizione, quantità minima di nutrienti e indicazioni d’uso, proprio perché vengono impiegati in programmi per la perdita o il mantenimento del peso corporeo.


In cosa consistono?

Si presentano generalmente sotto forma di:

Barrette

Frullati o bevande pronte

Zuppe o pasti liofilizzati da reidratare


Questi prodotti contengono una combinazione bilanciata di proteine, carboidrati, grassi, fibre, oltre a vitamine e sali minerali, per fornire un apporto nutrizionale il più possibile completo, ma con un contenuto calorico controllato.


Secondo le più recenti revisioni sistematiche e meta-analisi, l’uso dei sostituti del pasto – anche in modalità parziale – si è dimostrato efficace nel favorire la riduzione del peso corporeo e il miglioramento dei parametri antropometrici. Tali risultati sono stati osservati in confronto a regimi ipocalorici tradizionali privi di questi prodotti. In particolare, si è evidenziato come l’inserimento controllato e supervisionato dei sostituti possa facilitare l’aderenza alla dieta, semplificare la gestione calorica e offrire una soluzione utile nei momenti iniziali di un percorso di dimagrimento, specialmente in presenza di obesità grave.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questi strumenti non devono essere interpretati come una scorciatoia universale né come un’alternativa sostenibile alla nutrizione bilanciata. I sostituti del pasto, infatti, sono formulazioni standardizzate e regolate a livello europeo che possono aiutare nel contesto di una strategia ipocalorica, ma non possono sostituire a lungo termine un piano nutrizionale individualizzato, costruito sulle reali esigenze della persona.


Il rischio, in assenza di una guida professionale, è quello di semplificare eccessivamente la questione, affidandosi a soluzioni rapide e poco educative dal punto di vista comportamentale. La perdita di peso, per essere duratura, deve accompagnarsi a un cambiamento stabile dello stile di vita, non a una sostituzione momentanea di pasti con polveri o barrette.


Inoltre, va considerato che i sostituti del pasto non sono adatti a tutte le persone e a tutte le fasi del percorso nutrizionale. Possono rappresentare un’opzione sensata in situazioni specifiche – come l’avvio di un piano per la gestione dell’obesità grave o come supporto temporaneo per migliorare l’aderenza – ma devono sempre essere inseriti con criterio, evitando l’autogestione. Solo un professionista della nutrizione può valutare quando e come introdurli, definendo obiettivi, tempi e modalità di utilizzo.


La vera priorità resta quella di promuovere la consapevolezza alimentare e di rafforzare l’importanza della nutrizione classica, fondata su alimenti freschi, stagionali e non ultraprocessati, ricchi di micronutrienti e in grado di soddisfare il fabbisogno dell’organismo nel rispetto delle sue fisiologie. Allo stesso modo, l’attività fisica costante – sia aerobica che di forza – rappresenta uno strumento insostituibile per la prevenzione e la gestione del sovrappeso.


In sintesi, i sostituti del pasto possono essere considerati come un supporto terapeutico mirato, da valutare caso per caso, ma non come una soluzione definitiva o replicabile universalmente. In un’epoca in cui la ricerca sta mettendo a disposizione strumenti sempre più sofisticati per combattere l’obesità, è fondamentale non perdere di vista il ruolo centrale dell’educazione nutrizionale e del cambiamento delle abitudini quotidiane.


Se ti trovi in un momento di difficoltà nella gestione del peso, o se desideri approfondire le possibilità più adatte al tuo profilo, confrontarti con un professionista può aiutarti a individuare un percorso realistico, sostenibile e su misura. Una scelta consapevole oggi può fare davvero la differenza nel lungo periodo.



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