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La sana abitudine di sbucciare la frutta ai bambini

Immagine del redattore: Dott. Mario SiciliaDott. Mario Sicilia

L’inizio della scuola è ormai giunto, i bambini probabilmente ne hanno preso più consapevolezza di noi e sono pronti a cominciare il nuovo anno che li aspetta. Ma tornare sui banchi significa anche ricreazione e merendine, un risvolto che può essere contrastato con alternative salutari e pratiche. La frutta, ad esempio, è un’opzione da implementare nelle abitudini dei più piccoli.

Certo, pretendere che a scuola i nostri figli portino nello zaino una mela o una pesca da sbucciare, è eccessivo e difficilmente attuabile. Ma educarli sin da subito all’importanza di uno spuntino sano è la base per fare in modo che, quando sono a casa, imparino da soli a chiederlo, senza nessun obbligo o condizionamento forzato.

Basti pensare alle attività che si svolgono quotidianamente tra le quattro mura domestiche, come quando la famiglia si stringe per trascorrere dei momenti insieme sul divano per guardare la televisione, magari. Dopo i pasti, ma anche nel pomeriggio, in qualsiasi momento utile della giornata.

Se i bambini hanno l’esempio dei genitori che, in quella parentesi giornaliera specifica, sono soliti mangiare un frutto, saranno loro stessi che – per imitarvi – verranno a chiedervi di sbucciarne uno anche per loro. A me capita spesso, infatti, che mia figlia venga a chiedermelo espressamente e in maniera autonoma; proprio perché ha metabolizzato l’immagine della sua famiglia che è solita consumare abitualmente della frutta. L’esigenza emulativa è il passo successivo.


Un punto fondamentale da non trascurare è la scelta della frutta, dovrà essere infatti: di stagione e preferibilmente di origine locale, per una maggiore concentrazione di Sali minerali e vitamine. Il motivo è molto semplice: più tempo passa tra la raccolta dei prodotti e il loro consumo, minore sarà la quantità di micronutrienti contenuti al loro interno. Se la frutta è di provenienza almeno nazionale, ne gioverà anche la conservazione vitaminica.

In linea generale, la frutta è una buona fonte di zuccheri semplici: contiene, il fruttosio e il glucosio che hanno una funzione energetica. In più, come abbiamo accennato, contiene vitamine, ha un’azione antiossidante ed è ricca d’acqua. Consumarla durante i mesi più caldi, infatti, è un toccasana per combattere la disidratazione.

È vero, rendere appetibile la frutta ai bambini non è sempre immediato; non a caso, molti non riescono ad apprezzarla ed è sicuramente più semplice per loro essere tentati da snack spazzatura. Ma non bisogna disperare, il processo di apprezzamento di un nuovo alimento, per un bambino, può rivelarsi più semplice del previsto.

Dare sfogo alla fantasia, in questi casi, potrebbe essere la carta vincente! Presentate la frutta assemblandola in modo divertente, magari usando degli spiedini o disponendola nei piatti per ricreare la forma di animali. I colori e la creatività sono un’attrattiva per i più piccoli. Una volta sperimentate queste strategie, saranno loro stessi ad esprimere il desiderio di volerla mangiare mentre fanno i compiti o prima di andare a giocare.

La frutta come alternativa, infine, è uno strumento prezioso per combattere l’obesità infantile. L’educazione ad una corretta alimentazione, se introdotta precocemente, aiuta ad arginare situazioni che – con la crescita – saranno più difficili da controllare.

Non sottovalutare il problema, comincia da oggi!



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