L'ultima volta ci siamo soffermati sul mio metodo pratico e funzionale, su come debba essere concepito l'approccio verso uno stile di vita sano e di quanto sia fondamentale capire che sei tu l'artefice dei tuoi risultati, non colui che subisce una batteria di rinunce e sacrifici. La realtà, però, è che fuori si ha a che fare con messaggi molto diversi a cui far fronte e i rischi dietro l'angolo, per la tua salute, potrebbero essere tutt'altro che superficiali. Tra il ciarpame in cui ci si imbatte spesso, sia in rete che su giornali privi di qualsiasi pallido fondamento scientifico, le false diete regnano sovrane e incontrastate. Queste, che di fatto veicolano messaggi dannosi e concettualmente sbagliati, non fanno altro che alimentare nelle persone l’idea che la parola stessa “dieta” abbia il significato letterale di “fare la fame”. In realtà, se ci riferiamo ai regimi drastici che vengono propinati, è piuttosto istintivo credere che l’unico modo per perdere peso sia tracannare litri di tisane e beveroni dagli effetti miracolosi, ruminando qualche verdura ogni tanto. Le diete che seguono questo iter e vengono spacciate per “detox”, quando si tratta semplicemente di suggerimenti mirati ad astenersi dal cibo, non hanno nessuna ragione d’esistere e di essere considerate. In maniera particolare quando, e di solito è così, vengono divulgate da figure ben lontane dall'essere medici, dietisti o biologi nutrizionisti: gli unici con le conoscenze e l'abilitazione necessaria per potersi esprimere sull'argomento. Il rischio maggiore che ne deriva, in termini proprio di salute, è l’andare in carenza di quelli che sono i nutrienti fondamentali per far funzionare l’intero organismo. Privandosene, come succede se si decide di dar credito a simili diete dal retrogusto masochistico, si va a minare la propria salute. In un primo momento, l’obiettivo per il quale si sopportano tutte queste privazioni, arriva e lo dimostra la bilancia: i kg, infatti, iniziano a scendere per davvero. A quale costo, però? È molto semplice, per perdere peso in maniera sana non si può attingere alle riserve di massa magra che – alimentandosi poco o niente – vengono messe a dura prova. L’organismo, vittima di queste pratiche drastiche al limite della sopravvivenza, sacrifica così i tessuti magri. Il risultato finale è visibile nella fisionomia di un corpo che, più che dimagrire, si sgonfia e deperisce, a causa della perdita della massa muscolare. Non è bello, non è giusto, fa solo male. L’aggravante poi è data dal fatto che, nel momento in cui si tornerà a mangiare di nuovo, si riprenderanno i kg perduti con tutti gli interessi del caso. Inoltre, i trattamenti detox che le strategie di marketing cercano di imporre, si basano sull’uso smodato di prodotti che hanno un forte potere diuretico e lassativo. In questo modo, un risvolto possibile potrebbe essere la disidratazione, a causa dello smaltimento di acqua e sani minerali nel corpo. L’altro effetto collaterale, una volta abbandonati i lassativi, è l’esatto contrario di quello che accadeva prima: la costipazione. In aggiunta, rientrano a pieno titolo nei danni che ne derivano anche quelli legati all'astenia e alla spossatezza percepite, a causa di carenze nutrizionali che ne derivano. Per non farci mancare nulla, queste NON diete possono distorcere il rapporto col cibo, in maniera tale da mettere a serio rischio coloro i quali sono maggiormente vulnerabili di incorrere in veri e propri disturbi del comportamento alimentare. Insomma, un disastro su tutta la linea. Alla luce di tali considerazioni, esistono altre attenuanti per salvare le bufale pericolose che si trovano in giro? Il primo presupposto dal quale si deve partire, intanto, è diretto: la dieta ideale non esiste. Non è possibile attenersi ad un unico riferimento quando basterebbe guardarsi l’un l’altro per capire che siamo tutti diversi. Ognuno ha le sue caratteristiche, le sue esigenze, la sua età e il proprio quadro generale di elementi che contribuiscono a renderlo chi è e stabiliscono – inoltre - quale potrebbe essere la strada migliore da intraprendere per lui. Rimanendo in tema, ricordiamo sempre che è la dieta che deve adattarsi a te, non il contrario. Allo stesso tempo, però, se non sei disposto a metterti di impegno, avendo la premura e la determinazione di appendere al chiodo le abitudini più sbagliate, non ci sarà nessuno disposto a fare il lavoro al posto tuo. Il ruolo del nutrizionista non è solo quello di accompagnarti durante il tuo percorso e di motivarti quando serve, ma di rendere meno traumatica possibile la concezione di dieta intesa come calvario, rinuncia e sacrificio. L’obiettivo è di considerarla, piuttosto, il momento in cui hai deciso di prenderti cura di te, riuscendo ad ottenere dei risultati che desideravi tanto arrivassero. In questo modo, ottimizzando la tua relazione con il cibo, la dieta perderà tutti quei pregiudizi che i modelli sbagliati hanno alimentato nel tempo. Smetti di seguire false promesse ed iniziative rischiose per te e il tuo organismo, ti aspetto per fare in modo che, insieme, possiamo partire con il piede giusto.
コメント