Dieta e cervello: troppi grassi e zuccheri compromettono anche l’orientamento spaziale
- Dott. Mario Sicilia
- 21 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Quando si parla di nutrizione, spesso l’attenzione si concentra sul peso corporeo o sulla salute cardiovascolare. Ma il cervello? Che impatto ha ciò che mangi sulle tue capacità cognitive quotidiane? Un recente studio ha cercato di rispondere a questa domanda, portando nuove prove sul ruolo dell’alimentazione nella salute del sistema nervoso centrale.
Questo studio, che prende il nome "Consumption of a diet high in fat and sugar is associated with worse spatial navigation ability in a virtual environment", ha indagato gli effetti della cosiddetta “dieta occidentale” – ricca di grassi saturi e zuccheri raffinati – sull’orientamento spaziale, una funzione cognitiva legata all’ippocampo, area del cervello coinvolta nella memoria e nella navigazione. Già nota per essere un fattore di rischio in patologie come obesità, sindrome metabolica e disturbi cardiovascolari, questa dieta mostra ora un potenziale impatto negativo anche sulla funzione cognitiva, indipendentemente dal peso corporeo.
Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno utilizzato un test in realtà virtuale: un labirinto tridimensionale in cui i partecipanti dovevano localizzare e memorizzare la posizione di un forziere del tesoro. Un compito che richiedeva attenzione, capacità di stimare distanze e orientarsi nello spazio, ovvero abilità strettamente dipendenti dall’efficienza dell’ippocampo.
I risultati sono stati chiari: i soggetti che consumavano più frequentemente alimenti ad alta densità calorica e basso valore nutrizionale, come snack industriali, dolci e cibi fritti, hanno mostrato performance significativamente peggiori nel compito di navigazione. E questo indipendentemente dall’indice di massa corporea o da altri fattori cognitivi generali. In altre parole, anche in soggetti giovani e normopeso, un eccesso cronico di grassi saturi e zuccheri può alterare le funzioni cerebrali legate alla memoria spaziale.
Questo dato ha implicazioni concrete. Le nostre giornate sono piene di momenti in cui concentrazione, orientamento e memoria a breve termine sono fondamentali: guidare, ricordare impegni, mantenere alta la soglia dell’attenzione sul lavoro o durante lo studio. Una nutrizione scorretta non compromette solo la forma fisica, ma può ridurre la nostra capacità di essere reattivi, attenti, lucidi.
In positivo, sappiamo che alcune abitudini alimentari possono invece supportare attivamente la funzione cognitiva. Non servono diete estreme o protocolli restrittivi: le basi della dieta mediterranea, supportate da decenni di letteratura scientifica, restano un modello efficace anche per il cervello.
Tra gli alimenti da privilegiare trovi:
Frutta e verdura fresche, ricche di antiossidanti e polifenoli, che contrastano lo stress ossidativo a livello neuronale;
Pesce azzurro, fonte di acidi grassi omega-3, noti per i loro effetti neuroprotettivi;
Olio extravergine d’oliva, con funzione antinfiammatoria e di supporto alla plasticità neuronale;
Cereali integrali, utili per mantenere costanti i livelli di glucosio, il principale carburante del cervello;
Legumi e frutta secca, per un apporto sinergico di proteine vegetali, ferro, zinco e magnesio;
Una corretta idratazione, spesso trascurata, ma essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la concentrazione.
Lo studio che abbiamo analizzato offre un’ulteriore conferma: mangiare bene non significa solo "fare la dieta", ma investire nella propria lucidità mentale, nell’energia quotidiana e nella capacità di affrontare con prontezza le sfide, piccole o grandi, della giornata.
Una buona nutrizione non è perfezione. È equilibrio, costanza e qualità delle scelte. E può migliorare non solo il tuo corpo, ma anche la tua performance mentale, il tuo benessere emotivo e la tua qualità di vita.
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