L’argomento di cui voglio parlare oggi ha un focus diretto sulle strategie di cutting necessarie per raggiungere l’obiettivo prefissato della forma fisica ideale.
Iniziamo col dire che la riduzione dell’apporto calorico del quale si necessita, non risponde ad un unico principio generale, ma può avvenire in diversi modi, poiché dipende da più fattori da considerare a priori, come:
• La condizione di partenza individuale della persona;
• La percentuale di massa grassa di cui si dispone;
• Il tipo di percorso che è stato intrapreso.
La prima cosa da fare è, a partire dall’impostazione dietetica utilizzata durante la fase di “bulking”, che è il processo di aumento della massa muscolare, proprio la diminuzione dell’apporto di carboidrati, attestabile in percentuali che vanno dal 20 al 50%. Un processo che deve essere accompagnato dalla collaborazione simultanea di allenamento, dieta e integrazione.
A seguire, sempre in maniera dipendente da:
• Frequenza;
• Volume;
• Orario in cui ci si allena,
si dovrà per forza calcolare che in alcune circostanze, potrebbe essere utile prendere in considerazione l’idea di concentrare l’assunzione necessaria di carboidrati al giorno nella fase precedente al work-out.
Per una maggiore stimolazione dei processi catabolici che, come ben sai, corrisponde alla riduzione stessa del tessuto adiposo, non sarà necessaria solo una riduzione dei carboidrati, ma anche dei grassi, tenendo in considerazioni i fattori sopracitati.
Ricorda che nella fase di cutting il punto fondamentale non è solo perdere tessuto adiposo ma preservare il tessuto muscolare. Questo perché, se dimagrisci ma – nel contempo – perdi anche muscolo, tutto il lavoro fatto nel corso dell’anno potrebbe essere compromesso.
Perciò, per ovviare a questo rischio, si deve curare la quantità giornaliera di proteine alimentari e da supplementi (derivanti dagli integratori) che vengono consumate. Secondo queste considerazioni, l’apporto proteico sarà mantenuto in una condizione quantitativa medio-alta, così da preservare i tessuti magri e – non meno importante – indurre al soggetto il senso di sazietà di cui ha bisogno per contrastare la riduzione di carboidrati e grassi nella sua dieta.
Ad esempio, gli integratori da tenere di più in considerazione sono le whey protein (da preferire quelle isolate), e la carnitina, famosa per il suo compito nello stimolare e favorire il metabolismo lipidico, agevolando quindi l’immissione dei grassi dalle sedi opportune di deposito all’interno dei processi metabolici.
Inoltre, abbiamo anche a disposizione gli amminoacidi a catena ramificata, che sono importanti sia nella sintesi proteica che nella prevenzione dei processi di catabolismo muscolare.
Come hai avuto modo di constatare, per una strategia di cutting ottimale non si possono ridurre esclusivamente i carboidrati, vanificando così parte degli sforzi perpetrati nel corso del tempo. Per dritte consapevoli e studiate sulla tua situazione personale, non esitare a contattarmi per una consulenza a tu per tu. La gestione delle strategie di cutting deve sempre avere, a monte, un quadro ben preciso e degli elementi chiari su cui lavorare. Ti aspetto!
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